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10/06/2020 11:18:00

Niente scivolate né contrasti. Ecco come e quando potrebbe riprendere il calcetto

 Quando riprenderà il Calcetto? E' la domanda che si fanno tutti gli amanti delle partitelle tra amici del giovedì.

L'emergenza Coronavirus ha congelato l'organizzazione delle sfide scapoli-ammogliati, e i gruppi WhatsApp sono lande deserte in cui la nostalgia regna sovrana.


Ci sono però degli spiragli, e gli amanti delle partitelle potrebbero cominciare a cercare le scarpette.
Qualche giorno fa il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha detto che probabilmente si potrà riprendere l'attività sportiva amatoriale dal 22 giugno, spostando di una settimana la ripresa inizialmente preventivata al 15 giugno. 
“Ribadisco l’impegno già preso – ha dichiarato il ministro. Nel prossimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri inseriremo la data per la ripartenza dello sport amatoriale. Non vi so dire oggi se si potrà riprendere dal 15 giugno, ma io spero che almeno dalla settimana successiva, dal 22 giugno, si possa riprendere l’attività amatoriale degli sport di squadra e degli sport di contatto”.
Ma in che modo?


Difficilmente si potranno utilizzare gli spogliatoi, e i gestori dei centri sportivi dovranno assicurare il distanziamento. E in campo? Bene, se dovesse passare la linea della Regione Abruzzo le regole del calcetto sarebbero praticamente riscritte, e ci troveremo a giocare quasi un altro sport.
In questi giorni infatti la Regione Abruzzo ha emesso un'ordinanza a firma del presidente della Giunta Marco Marsilio che dà il via libera alle partite di calcio, calcetto, pallacanestro, beach volley. Quella abruzzese è una delle prime ordinanze sul tema, e potrebbe anche fare scuola. Cosa prevede?


Come scrive “Il Centro” oltre al distanziamento e all'utilizzo di mascherine prima e dopo l'attività fisica, gli operatori devono farsi consegnare un modulo di autocertificazione attestante lo stato di buona salute e le notizie su eventuale esposizione al Covid-19 di ciascun sportivo e devono controllare la temperatura corporea (accesso consentito solo se la temperatura risulta inferiore a 37.5°C); devono inoltre favorire orari di ingresso/uscita scaglionati. L’utilizzo degli impianti è consentito solo su prenotazione del giorno prima. L’accesso all’impianto sportivo dev'essere scaglionato di 10 minuti tra una partita e l’altra. Gli atleti devono arrivare già vestiti con gli indumenti da allenamento e possono cambiarsi solo le scarpe per evitare eventuali contaminazioni dei campi.

In campo cambia tutto. La Regione Abruzzo ha previsto che in tutte le partite è vietato: sputare o starnutire a terra (possibile farlo in un fazzoletto); restare da seduti o sdraiati nell’area di gioco. Nel calcio così come nella pallacanestro è consentito il tocco del pallone con le mani solo ed esclusivamente se muniti di guanti (comunque igienizzati prima e dopo la partita).
Non finisce qui, perchè cambierebbero totalmente le regole del calcio. Infatti nell'ordinanza abruzzese sono vietati i contrasti e quindi gli scontri di gioco, il pallone può essere recuperato solo se viene intercettato. Così come sono vietate le “scivolate” e la “marcatura ad uomo”. Guanti obbligatori anche nelle partite di pallavolo e nel beach volley durante le quali oltre ad essere vietato sputare o starnutire a terra e sdraiarsi a terra, è proibito “invadere” il campo opposto.


Sarà uno sport diverso, quello del calcetto al tempo del Coronavirus. Gli amanti del pallone amatoriale sono rimasti fermi tre mesi e non vedono l'ora di tornare a lisciare tiri a porta sguarnita e segnare eurogol. C'è da dire in questo periodo non sono mancate le partitelle di calcetto abusive. Anche a Marsala c'è chi si è organizzato nei campetti di periferie, non resistendo alla tentazione e rischiando multe salatissime. Fino a 400 euro per ogni partecipante. Un gol, in questo periodo, può costare davvero caro.